La retorica in politica si sa è pane quotidiano: una, a Roma, riguarda per esempio i presidenti di Municipio. Utili per ogni occasione. A loro discapito, a volte. Con la loro collaborazione, altre volte.
Così, nel deserto della politica romana, a volte sono stati individuati come l’unica via d’uscita. Sono stati “scelti” i presidenti di municipio, per esempio, per convocare la manifestazione di solidarietà a Parigi dopo gli attentati (sembra uno scherzo ma è così), sono stati i presidenti di municipio a promuovere l’iniziativa (che non ha lasciato nessun segno) del 23 gennaio che era stata pensata altrove (o almeno insieme ad altri).
Adesso, in vista delle elezioni, si torna a parlare dei presidenti di municipio dicendo che per loro non devono esserci le primarie di coalizione (alla fine, a quanto pare, si troveranno soluzioni pasticciate come posticipare le primarie). Perché? Perché sono stati legittimati dal voto due anni fa. Come se lo stesso discorso non potrebbe valere per Marino o per tutti i presidenti e i consiglieri.
La verità è che dire “presidenti di municipio” non vuol dire nulla (basti pensare a Ostia o al fatto che il Pd ha sfiduciato il suo presidente al sesto). Che non tutti hanno governato nello stesso modo, non tutti hanno dimostrato di valere la carica che hanno occupato. Alcuni presidenti sono stati molto bravi a livello amministrativo, altri a livello politico. Alcuni hanno mostrato tutti i loro limiti e le loro inadeguatezze. Alcuni, parecchi, per esempio, sono stati insufficienti nel lavoro sulle mafie e la corruzione.
Alcuni presidenti meritano la riconferma, altri no. In alcuni territorio le primarie potrebbero essere utili, in altri no. In alcuni territori ha senso costruire alleanze larghe, in altri probabilmente no. Si può dire? O bisogna prendersi tutto il pacchetto?
A me sembrano concetti fin troppo banali.
Le scorciatoie retoriche servono forse alle correnti non ai cittadini. La politica ha bisogno della responsabilità delle scelte. Di scelte di campo coraggiose. Può un dirigente politico assumersi la responsabilità di dire: sì o no?
Anche su questo il centrosinistra, il Pd, la sinistra – che facciano le alleanze o meno, che facciano le primarie o meno, che vadano divise o insieme alle elezioni – misureranno la loro capacità di essere un pezzo del futuro di Roma. Che ci sarà, con o senza di loro. Partecipare sta nelle loro mani. I presupposti (per le comunali e per le municipali) al momento sono soltanto negativi.
#mammasantissima
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