#m3 Se fosse un autogol

Uno scuolabus incendiato a Martone, un attentato contro un (futuro) centro culturale a Caulonia, fiamme contro gli autocompattatori per la spazzatura a Gioiosa Ionica.
Fatti avvenuti nel giro di pochi giorni, a qualche chilometro l’uno dall’altro, nella Locride, in Calabria. Fatti naturalmente non collegati, che tuttavia sono legati da un filo: vengono presi di mira i servizi per le persone (la scuola, la cultura, la raccolta dei rifiuti), vengono colpiti obiettivi che rischiano di peggiorare la vita concreta delle persone.
La ‘ndrangheta (chi altri se no?) in questo caso non priva le comunità di “generica” libertà (non che questo non sia drammaticamente attuale e grave), non condiziona la politica (su cui i cittadini non hanno fiducia), non ruba dal bilancio comunale facendo lievitare i costi di un appalto (cosa che non ha una ricaduta immediata), ma rischia di far perdere ai cittadini alcune cose necessarie nella quotidianità (la possibilità di mandare i figli a scuola o di avere i cassonetti puliti sotto casa).
Siamo di fronte a un fenomeno nuovo? Non credo. E non credo che una modalità criminale escluda necessariamente l’altra. Siamo di fronte ad alcune coincidenze. Eppure a volte le coincidenze, possono indicare il segno dei tempi.
E allora mi chiedo, a bassa voce: e se i clan stessero commettendo un grave errore strategico? E se fosse sbagliata la scelta di colpire così? E se questa cosa coincidesse con una caduta del consenso sociale? E se i cittadini, di fronte a una cosa così concreta, decidessero davvero di dire basta? E se le istituzioni, davvero, decidessero di reagire?

Comments are disabled