La posizione del movimento delle donne convince il consigliere regionale del gruppo “Per il Lazio” a togliere il sostegno al provvedimento voluto dall’esponente della lista Storace: “Non ha senso se le donne lo percepiscono come contrario ai propri diritti”
Ci ha pensato appena poche ore, poi ha deciso: Daniele Mitolo, consigliere regionale eletto nel listino del presidente Zingaretti, e ora in forza alla lista “Per il Lazio”, annuncia a Paese Sera il “ritiro della firma”. Sta parlando della proposta di legge di riforma dei consultori che vede come prima firmataria Olimpia Tarzia, consigliera regionale della Lista Storace, e come altri proponenti tutti i capigruppo dell’opposizione in consiglio regionale (ad esclusione del Movimento 5 stelle). Una proposta che anche lui aveva sottoscritto il primo giorno di consiliatura.
IL RITIRO DELLA FIRMA – “Ritiro la firma”, ribadisce . “Ho valutato con attenzione gli ultimi avvenimenti – dice – e ho colto fino in fondo il senso delle parole della presidente della Casa internazionale delle donne, la signora Koch. Per questa ragione non c’è motivo per lasciare la mia firma su quella proposta di legge che divide e che e donne percepiscono come contraria ai propri diritti”. Il caso insomma si chiude in poche ore. E per Olimpia Tarzia e la sua contestatissima proposta di legge, che secondo il movimento delle “straccia con il fondamentalismo il diritto all’autodeterminazione delle donne”, la strada si fa proibitiva. Non c’è più nessuna sponda nella maggioranza in consiglio regionale. Tirano un sospiro di sollievo le donne che avevano raccolto decine di migliaia di firme contro il progetto Tarzia e che ora ribadiscono al presidente della Regione Nicola Zingaretti la loro richiesta di andare verso la piena applicazione della legge sui consultori del 1976.